sabato 5 luglio 2014

GENESI EGIZIA, parte 1, LA VISIONE DELLA CREAZIONE secondo il culto di Eliopoli


in questa animazione grafica che ho creato è riassunta la descrizione della genesi
La religione egizia è sicuramente una delle dottrine antiche più difficili da inquadrare dato che comprende un complicato insieme di riti e credenze ed un numero enorme di divinità. Oltre a questo la presenza di molteplici correnti di pensiero legate a culti locali contribuisce a creare una gran confusione tra i lettori occasionali. Lo scopo di questo articolo è mettere in luce alcune straordinarie nozioni contenute nella genesi egizia e creare una sintesi di quest'ultima in modo da facilitarvi la comprensione durante le vostre letture future. Nonostante nelle differenti sedi di culto e nei differenti periodi storici la narrazione subì diverse variazioni, è possibile riconoscere ovunque lo stesso sub-strato culturale e lo stesso modo di concepire la genesi e le divinità

Nun, l'oceano primordiale
Nel mito venerato ad Eliopoli la genesi della mitologia Egizia ebbe inizio dal NUN, l'oceano primordiale. Queste acque oscure non avevano ne forma ne dimensione ma si estendevano all'infinito e in tutte le direzioni. Nonostante l'indeterminatezza di questo stato il Nun non era il "Nulla", in quanto al suo interno conteneva tutte le potenzialità per generare ogni cosa del creato, dunque il Nun si può definire anche "il non creato". 
Nonostante le differenti correnti di pensiero legate ai culti locali, l'egittologo R.T.Rundle Clark (1907-1970) osservò la straordinaria concezione che il popolo Egizio aveva dello stato primitivo delle cose, scrivendo: Le Acque Primeve sono il principio fondamentale della cosmogonia egiziana. Per quanto differisca nei particolari, è un principio comune a tutti i racconti sull'origine dell'universo: ogni mito della creazione presume che prima dell'inizio delle cose l'Abisso equoreo fosse ovunque, si estendesse all'infinito in tutte le direzioni.
Questa iniziale visione delle cose si avvicina in modo incredibile a quello che la scienza moderna ci insegna riguardo lo stato primitivo della materia. Nonostante gli elementi fossero presenti in uno stato caotico non aggregato, in sè avevano già tutte le potenzialità per legarsi e dare origine ad ogni cosa. L'ufficiale conferma di questa visione si ebbe circa 5000 anni dopo, nel 1774, quando il fisico Antoine Lavoisier dimostrò scientificamente per la prima volta che la materia non può essere ne creata ne distrutta, ma solo trasformata. Dunque tutta la materia che compone l'universo nello stato ordinato in cui lo vediamo oggi esiste fin dal principio, anche se all'origine dell'universo tutti gli elementi erano presenti in uno stato caotico non aggregato. Le forze fisiche e chimiche dominanti hanno trasformato la materia un'innumerevole quantità di volte fino ad arrivare a creare la vita, compresi noi stessi e bisogna sempre tenere a mente che ogni atomo che compone il nostro corpo esiste fin da quando esiste l'universo. Nonostante il Nun fosse una divinità astratta col passare del tempo fu prodotta un'immagine personificata di esso, rappresentandolo con due piume sul capo o con la testa di rana.
le otto divinità esistenti prima della creazione
venerate ad Ermopoli


Per rendere l'idea di quanto potessero variare i caratteri della storia da una sede di culto all'altra basta fare un breve accenno alla costituzione dell'oceano primordiale nel centro religioso di Ermopoli. Secondo la dottrina ermopolitana l'abisso primitivo non era formato dal solo Nun, ma da quattro coppie di divinità, quattro figure maschili completate dalla loro controparte femminile, tutti e otto esistenti fin da prima della creazione:
  • Nun e NunET (le acque primordiali)
  • Keku e KukET (l'oscurità)
  • Huh e HuhET (l'illimitatezza)
  • Amon e AmonET. (l'invisibilità)
Insieme erano la personificazione delle forze primitive del caos venerate ad Ermopoli. Questa è una versione ancor più dettagliata dello stato primitivo ed è interessante notare come le caratteristiche attribuite alle divinità possano coincidere anche con lo stato primitivo del nostro universo. Come spiegato dall'Egittologo R.T.Rundle Clack non è importante se i personaggi o i tratti superficiali della storia variano tra le varie sedi di culto, in quanto il concetto di ciò che c'era prima della creazione rimane sempre il medesimo in tutte.


Atum, il cratore supremo
Secondo la teologia di Eliopoli dall'oceano primordiale improvvisamente si manifestò ATUM, il Dio supremo, che fece la sua comparsa sopra una collina a forma di piramide, emersa dalle acque primeve. La terra emersa dalle acque primordiali rappresenta il trionfo della materia ordinata sopra il caos, Atum invece, la forza in grado dare ordine al caos e generare ogni cosa del creato. Anche in questo caso esistono delle varianti al mito a seconda della sede del culto. In alcuni casi Atum viene descritto come un disco solare che si alza dalle acque primordiali portando la luce dove prima esisteva soltanto la sconfinata oscurità, in altri casi si arriva addirittura all'avvicendamento della figura creatrice, come avviene nella teologia menfita, dove Atum viene sostituito da Phat. Con l'unificazione dell'Egitto e la nascita della nuova capitale Menfi il Dio di questa città assunse carattere nazionale costringendo i teologi ad elaborare una dottrina che vedesse Phat prendere il posto di Atum, la divinità creatrice venerata ad Eliopoli. Questi continui sconvolgimenti teologici che hanno attraversato la millenaria storia dell'Egitto sostanzialmente non ne modificavano i caratteri originali della genesi, non mutavano il concetto di un essere supremo intervenuto a dare ordine al caos. Con la loro straordinaria sensibilità gli antichi Egizi avevano compreso che dal caos non si sarebbero potuti generare sistemi ordinati ed equilibrati spontaneamente e solo il lavoro di misteriose forse superiori avrebbe potuto instaurare l'ordine. Atum rappresenta queste forze, quelle che oggi chiamiamo leggi della chimica e della fisica. Se ci pensate ciò che ci permette di essere qui oggi a ragionare su questi concetti sono le misteriose forze che fin dal principio dei tempi hanno interagito tra loro, trasformando la materia fino a creare esseri viventi dotati di un'intelletto tale da poter ragionare sull'origine dell'universo. A tal proposito mi vengono in mente le parole di Paul Devis un fisico e saggista inglese che nel presentare il suo libro "La mente di Dio" (che consiglio a tutti) scrisse: "Faccio parte di quel gruppo di scienziati che non professa nessuna religione tradizionale, ma, nonostante ciò, nega che l'universo sia qualcosa di accidentale, senza uno scopo. Attraverso il mio lavoro scientifico sono giunto a credere sempre più fermamente che l'universo fisico è costruito con un'ingegnosità così sorprendente che non riesco a considerarlo meramente come un fatto puro e semplice. Mi pare che ci debba essere un livello più profondo di spiegazione. Se si desidera chiamare tale livello "Dio" è una questione di gusto e di definizione." 
Shu e Tefnut, i figli di Atum.

Geb e Nut, figli di Shu e Tefnut, nipoti di Atum
Sempre attenendoci alla teologia di Eliopoli a un certo punto Atum generò due figli, SHU e TEFNUT. Per generarli non ebbe bisogno di una compagna perché lui è ogni cosa. Dato che è la prima divinità autogenerata o sempre esistita, ha un carattere ermafrodita. A seconda delle versioni Atum creò i figli tramite semplice masturbazione o per mezzo del suo sputo. Shu è simbolo dell'aria, intesa come soffio di vita, mentre Tefnut è simbolo dell'umidità, intesa come acqua. Fratelli e sposi, Shu e Tefnut costituiscono la prima coppia della genesi egizia e dalla loro unione nascono due figli GEB (la terra) e NUT (il cielo). I fratelli Geb e Nut erano due divinità avvinte, molto innamorati, se ne stavano tutto il tempo abbracciati e questa loro unione non permetteva alla vita di germogliare. Atum allora ordino' a loro padre Shu di separarli. Shu Dio dell'aria riuscì facilmente ad infilarsi tra i due corpi e li divise calpestando Geb e sollevando con le mani Nut.
Con questa separazione il caos primordiale fu definitivamente domato, creando una terra sulla quale la vita poteva germogliare. Nut e Geb separati per sempre possono solo sfiorarsi all'orizzonte e Geb nel tentativo di raggiungere la sorella innalzò le montagne ma il suo sforzo fu vano. Secondo una versione alternativa Shu intervenne a separare i figli in quanto era geloso di Nut.
Shu nell'atto di separare Geb (la terra) da Nut (il cielo).

In ogni caso possiamo fare un'osservazione molto interessante, nei primi momenti di vita il nostro pianeta era un'ammasso di polveri e gas. Il "proto-pianeta" non aveva una distinzione tra cielo e terra in quanto era un ammasso incandescente di detriti cosmici, di conseguenza non esisteva una netta distinzione tra la terra e cielo. Con il passare del tempo si è creata questa distinzione, la crosta si è solidificata creando la terra e la formazione dell'atmosfera ha favorito le condizioni per lo sviluppo della vita.
Prima di essere separati Nut e Geb avevano concepito quattro figli: OSIRIDE, ISIDE, SETH e NEFTY.
Nel prossimo articolo affronteremo il proseguimento della storia, approfondendo in particolare la figura di Osiride che in sé racchiude il dramma dell'esistenza umana e rappresenta una straordinaria espressione del pensiero etico, filosofico, religioso e simbolico del ciclo "vita, morte e resurrezione".
Osiride, Iside, Nefty e Seth, i figli di Geb e Nut.


Enneade di Eliopoli.
Queste sono le nove divinità che stanno alla base della cosmologia egizia venerate ad Eliopoli, sono definite enneade di Eliopoli. Enneade è una parola greca che traduce il termine egiziano pésédjet, "gruppo di nove". Secondo la dottrina di Eliopoli queste nove divinità rappresentano una dinastia che non si limita a governare dal cielo ma che prima di salire ai troni stellati aveva regnato sulla terra. Osiride è considerato il primo Re dell'umanità, venuto a sollevare l'uomo dalle barbarie e a portare la civiltà sulla terra, è il Dio civilizzatore per eccellenza.
La conferma del fatto che il culto eliopolitano ammetteva un'esistenza terrena di Osiride e dei suoi fratelli si trova nei testi delle piramidi e nel papiro di Torino e questo è un dettaglio di notevole importanza. Osiride è la personificazione della creazione, il divino in forma mortale in quanto vive, muore e risorge.





LEGGI LA SECONDA PARTE DELLA GENESI RELATIVA AL MITO DI OSIRIDE NELL?ARTICO SEGUENTE: http://civiltaanticheantichimisteri.blogspot.it/2014/07/genesi-egizia-il-mito-di-osiride.html















Per riprodurre questo articolo è necessario il consenso di "Civiltà antiche e antichi misteri".
In caso di consenso deve essere indicata chiaramente la fonte:


libri consigliati:
La Mente di Dio
Il Senso della nostra vita nell'universo
Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
€ 10.5
fonti:

http://mariellapace.altervista.org/la-religione-nell-antico-egitto.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_conservazione
http://yogavitaesalute.it/la-finestra-sul-mondo/storia-e-archeologia/loceano-primordiale-e-la-creazione-delluniverso-prima
http://it.wikipedia.org/wiki/Antoine-Laurent_de_Lavoisier
http://it.wikipedia.org/wiki/Ogdoade
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_conservazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Enneade
http://egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/lofi/Teologia-Menfita-e-Teologia-Ermopolitana/D8994806.html
http://anticoegittog.altervista.org/teologia_eliopolitana.html
http://www.anticoegitto.net/enneadedieliopoli.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Davies
http://www.spiritoliberomag.it/2011/12/i-segreti-dell%E2%80%99immortalita-e-levoluzione-della-coscienza-di-anna-maria-bona/

Nessun commento:

Posta un commento