giovedì 21 aprile 2016

I PUQUIOS, GLI ACQUEDOTTI DEI NAZCA



I Nazca furono una civiltà preincaica che prosperò nell'arido deserto centro peruviano tra il III secolo a.C. e il VI secolo d.C. A questo popolo sono state attribuite le enigmatiche LINEE DI NAZCA, un complesso insieme di figure geometriche e disegni tracciati sul terreno che a tutt'oggi non sono stati ancora perfettamente compresi.
Linee di Nazca
Le linee ricoprono un'area di 400 chilometri quadrati e dalla loro estensione si deduce che a crearle fu una numerosa ed organizzata comunità di persone, circostanza inaspettata se si considera il luogo estremamente inospitale in cui furono realizzate. 
Sul deserto di Nazca non piove praticamente mai, meno di un giorno all'anno, mentre il fiume che attraversa la valle scendendo dalla precordigliera andina offre acqua corrente soltanto per un mese all'anno. Nonostante queste condizioni proibitive i nazca riuscirono a basare il sostentamento della loro comunità sull'agricoltura intensiva, stabilendo nella valle la coltivazione di molti prodotti tra cui mais e fagioli. Per poter soddisfare il bisogno idrico agricolo e domestico scavarono decine di pozzi a spirale (chiamati puquios) che andavano a formare un sistema di acquedotti sotterranei da cui prelevarono l'acqua necessaria alle loro attività.
L'acquedotto garantiva acqua corrente ai loro insediamenti in ogni stagione dell'anno e rendeva possibile la coltivazione intensiva dei prodotti agricoli. Il deserto di Nazca è uno dei più aridi al mondo ma grazie a questa opera ingegneristica divenne una regione abitabile. Questo sofisticato sistema idraulico è in grado di recuperare l'acqua dalle falde acquifere e di convogliarla nei canali rendendone fruibile l'utilizzo. Ciò che rende ancor più notevole quest'opera è il fatto che sia tutt'oggi utilizzata dagli agricoltori locali per irrigare i campi della valle. Si ritiene che la forma a spirale sia stata scelta per convogliare il vento in maniera da mantenere l'acqua in movimento, tuttavia non sono d'accordo con questa ipotesi perché durante la mia visita ai puquios di Nazca l'acqua era corrente nonostante non tirasse un alito di vento e il deserto di Nazca è famoso per essere poco ventoso. A mio parere la forma a spirare è stata realizzata per poter scendere comodamente all'interno del pozzo, circostanza utile durante lo scavo dei canali sotterranei che collegano i pozzi e durante le frequenti operazioni di manutenzione.
A volte ho l'impressione che alcune persone si complichino la vita andando a ricercare le spiegazioni più improbabili, quando invece la spiegazione più semplice è anche la più plausibile.
E' oppinione diffusa che esista una relazione tra alcune linee tracciate nel deserto e questi acquedotti, alcune linee conducono ai punti in cui i nazca attingevano l'acqua, avvalorando l'ipotesi che le linee fossero una sorta di percorso simbolico e cerimoniale verso luoghi importati. E' probabile che questo concetto si estendesse anche alla volta celeste come suggeriscono alcune linee che sembrano orientate con le albe e il tramonti solstiziali. 

Il mio accompagnatore mi ha portato su un piccolo avvallamento dal quale era possibile vedere una linea della lunghezza di qualche chilometro che partiva dalle montagne che fronteggiano a sud la valle (foto sottostante, ingrandendo l'immagine si può osservare meglio). Questa linea indica la direzione esatta in cui si trovano gli antichi pozzi di Nazca.

Manuel di Civiltà antiche e antichi misteri

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